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LE INTERVISTE DI BACIGALUPO (A.D.) 

Cari lettori, oggi ricominciamo dopo una sosta dovuta ai miei impegni rivolti al campionato europeo appena concluso, con la serie di interviste speciali. Oggi ci troviamo al centro sportivo "Normanello" ed abbiamo qui con noi il personaggio della settimana de "La Normanna FC" ovvero Giovanni Sciacca, uno tra i più vecchi tesserati della Società.

Bacigalupo: Egregio Sig. Sciacca, grazie della sua disponibilità e per prima cosa vorrei chiederle: come ci si sente ad essere uno tra i "senatori" di questa Società calcistica?

 Sciacca: Sono molto onorato di far parte di questa società fin dal 1997 anno della sua nascita.

Siamo un gruppo molto affiatato e ormai ci conosciamo benissimo. Con i "Senatori", come li chiama Lei ho iniziato a giocare molto prima nel lontano 1986 e posso dire solo un gran bene. Sicuramente è questa la nostra forza. Non è da tutti vantare una militanza così lunga.

B: Ci può fare un resoconto su questo finale di stagione?

S: Beh senza dubbio un bilancio positivo. Abbiamo centrato entrambi gli obbiettivi che ci eravamo prefissati: in campionato siamo riusciti a ripetere gli ottimi risultati delle stagioni precedenti e siamo arrivati in fondo al "1° Memorial Isp. Filippo Raciti". 

B: Quali sono i suoi obiettivi, personali e di squadra, a breve scadenza?

S: l'obbiettivo personale è continuare a fare bene, della squadra è coronare una stagione fantastica vincendo il "Memorial Raciti".

B: Sembra che questo finale di stagione per lei sia un toccasana. Sta facendo sfoggio di ottime prestazioni. Qual è il segreto?

S: Nessun segreto. Sto bene fisicamente.

B: Se dovesse incorniciare una partita, quale direbbe?

S: Quella di venerdì scorso sicuramente. Ma ricordo anche una partita di aprile dove giocai con la febbre fummo raggiunti nel finale per colpa di una disattenzione macroscopica. Un’altra della prima metà di stagione che riuscimmo a vincere nonostante l’inferiorità numerica. Sono diverse non ce ne una in particolare. Per fare una bella partita ci vogliono due squadre che giocano bene: l’avversario che hai di fronte e le situazioni con le quali si affrontano , le motivazioni … sono queste che fanno una bella partita non certo il risultato finale.

B: In questo finale di stagione lei si sta rendendo conto di correre di più che a inizio stagione? A cosa è dovuto?

S: Semplicemente al fatto che per vincere devi correre di più rispetto all'inizio della stagione. Esattamente da aprile, in concomitanza con l'inizio del "1° Memorial Filippo Raciti",  le cose sono cambiate: noi spesso abbiamo giocato due incontri settimanali e non sempre siamo riusciti a smaltire la stanchezza, l'A.S. Guglielmini di contro si è rinforzata con l'innesto di un paio di elementi veramente validi che da soli fanno la differenza. Non è un caso che, la metà dei 29 punti in classifica l'A.S. Guglielmini li abbia fatti in questi ultimi 3 mesi.

B: Tra le sue migliori prestazioni possiamo allora sicuramente menzionare l'ultima da poco giocata. ma a tal proposito, durante la partita, Lei è stato al centro di un episodio che gli avversari hanno contestato e che ancora oggi se ne continua  a parlare. Ce lo può descrivere?

S: Rapisarda s'apprestava a battere un fallo laterale dalla trequarti e nell'area di rigore avversaria c'era molta confusione, quando involontariamente ricevo un pestone da parte di Gilbertinho. Li per li non riuscivo a capacitarmi di come il mio avversario non si accorgesse di nulla è continuasse imperterrito a pestarmi il piede come se nulla fosse. Indispettito gli urlai a squarciagola AAAAHHHIIIII nell'orecchio con la speranza di farlo riprendere da quello stato di catalessi in cui era caduto. Finalmente Gilbertinho si sposta, parte l'azione, io giro la palla in rete, “apostrofo” il mio diretto avversario e ancora dolorante, mentre mi accingo a raggiungere la mia metà campo, mi lascio andare ad un "vaffa" liberatorio. Poi sento dire che si erano fermati tutti, Cannavò mi chiese se era tutto ok e gli risposi:"niente ho solo preso un pestone".

B: Qualcuno ha affermato che era giusto fermarsi come accade quando c'è un infortunio volontario o involontario che sia?

S: Non c'era nessuno a terra ed eravamo in una situazione di palla ferma. Dubito che quell'urlo potesse essere scambiato per uno emesso da un giocatore infortunato. Ammetto che sentire all'improvviso un urlo del genere possa spaventare e forse anch'io mi sarei fermato. Dispiace solo che chi si doveva fermare non si è fermato ed ha continuato a pestarmi il piede.

B: Anche quello che Lei chiama “apostrofo” risulta essere un insulto bello e buono anche questo non è fair play. Come lo spiega?

S: Avrò gridato talmente forte da non sentire le scuse del mio avversario, se le avessi sentite le avrei accettate sicuramente. Credo di essere un giocatore corretto quando commetto un fallo anche involontario chiedo sempre scusa e mi aspetto che i miei avversari facciano altrettanto.

B: E il suo "vaffa" mentre lascia l'area di rigore?

S: Quello non credo possa essere frainteso. Sono sicuro che nessuno abbia pensato che sia stato rivolto a qualcuno in particolare. E' uno di quello che  può scappare in diverse situazione quando si segna dopo aver sciupato tante occasioni ad esempio.

B: Il goal però era decisivo?

S: No. Non direi, importante, ma non decisivo. Non credo abbiano perso per questo episodio. Credo che su questo siano tutti d'accordo nessuno ha parlato di episodio decisivo.

 

B: Pensa ci possano essere ripercussioni?

 

S: No assolutamente no. Per me la cosa è nata e finita nello stesso momento.

B: Torniamo a noi, Lei di solito ricopre diversi ruoli. Per quale di essi pensa di essere più propenso?

S: Decide il Mister, mi adatto a qualunque ruolo. Diciamo che mi diverto di più in un ruolo di copertura, come può essere quello di interditore a centrocampo, con la licenza di arrivare alla conclusione da fuori area.

B: Credo possa bastare, so che vi state preparando per un impegno importante e non vorrei sottrarle altro tempo. Grazie Sig. Sciacca

S: Grazie a Lei Dottor Bacigalupo.

Bene cari lettori la nostra intervista si conclude qui, facciamo un grosso in bocca al lupo a Giovanni Sciacca per gli impegni futuri mentre io vi aspetto tutti per le prossime interviste. Non mancate.

 
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